L'Autoguarigione: Processo Cerebrale?di
Ranieri Matontihttp://www.neuroscienze.net/index.asp?pid=idart&cat=2&arid=566
AbstractIl
corpo umano possiede delle
capacità di autoguarigione che si manifestano anche in condizioni
patologiche gravose. Definito scientificamente come
guarigione spontanea, detto fenomeno
sembra avere quale substrato
anatomo - fisiologico l'asse
ipotalamo-
ipofisario-
sistema immunitario. Esso sembra essere il responsabile, in date circostanze, della
produzione di ormoni e
molecole favorenti l
'autoguarigione. La
PNEI è la scienza a cui dobbiamo tali evidenze.
Le circostanti favorenti la messa in circolo di molecole quali
citochine,
serotonina,
dopamina, sono attivate mediante il
sistema limbico e rafforzati da uno
status mentale creativo, da un'
alta autostima,dalla
preghiera nonché dall'eliminazione di eccessi alimentari,
abuso di sostanze nocive per l'organismo, etc,etc.
Il cervello è capace di creare tutte le condizioni necessarie nel rilevare, affrontare e risolvere i
disturbi corporei? anche i più gravi? Sembra proprio di sì e sembra che questo fenomeno possa essere attivato mediante
meccanismi immunitari ed adeguate secrezioni. L'occidente, con il proprio modus pensanti, attribuisce certe
guarigioni straordinarie e inspiegabili per la scienza, a fattori
miracolistici. Definito come
guarigione spontanea, in realtà è un fenomeno che inizia ad avere delle risposte da parte della PNEI e che sostanzialmente, sembra attivare alcune sostanze chimiche, i
neurotrasmettitori.
PNEI è l'acronimo di
psiconeuroendocrinoimmunologia, disciplina che studia le interrelazioni tra
psiche,
sistema immunitario,
endocrino e
nervoso, nonché come questi si influenzino vicendevolmente. Grazie alla PNEI, alla sua scientificità, sono cadute molte teorie tendenti alla frammentazione del
essere umano, teorie che hanno trovato spazio, considerazione e protezione da parte della medicina convenzionale. La liberazione dei neurotrasmettitori avviene continuamente
ed è influenzata da innumerevoli fattori: il nostro
stato mentale in primis, la tendenza ad essere positivi anche nelle condizioni critiche, lo stile di vita ed il
vissuto emotivo. Cosicché ad esempio, essere diffidenti sulle proprie capacità, possedere uno scarso grado di
autostima e di risorse interiori, provoca allo stesso modo dell' uso indiscriminato di farmaci e/o abuso di sostanze nocive un indebolimento del fenomeno dell'autoguarigione. Da segnalare uno studio effettuato presso L'
Harvard Medical School di Boston, pubblicato nel 2002, secondo cui la
preghiera ed in particolare la
recitazione del rosario ed anche di un
mantra ripetuto, avrebbe la capacità di
regolarizzare la pressione arteriosa ed il
battito cardiaco. In effetti, è dimostrato che queste pratiche tendono ad abbassare il tono del
sistema simpatico a favore di una attivazione di quello
parasimpatico, predisponendo al
rilascio di ormoni quali serotonina, (l'ormone del benessere)
dopamina, endorfine, citochine. Le
sostanze neurotrasmettoriali come le citochine, la
serotonina attivano le indispensabili
difese immunitarie dell'organismo. Accanto alle preghiere o ai mantra, la produzione di dette molecole è incrementata dalla capacità reattiva che il nostro corpo è in grado di porre in atto nonché dalla
creatività, l'
amore, lo
sport, il
sesso e la
pratica di un'arte.
Processo che verrebbe da dire origina dall'organo più nobile e sconosciuto del corpo umano, il
cervello, ed è da esso quindi che deriva la nostra capacità di non ammalarsi. Mi viene da pensare
come sia errato il
life style assunto da noi occidentali e l'errata direzione alla quale viene spinta la nostra vita, lontana dall'interiorità, dall'ascolto dei bisogni primari in favore di una esistenza che dire superficiale è un eufemismo. Viene allora naturale considerare il sintomo fisico come un
cialtrone da debellare ed il corpo che lo manifesta come uno sciocco strumento meccanico da
riparare al più presto, veicolo di disservizio e di rallentamento dei ritmi quotidiani. Quanta cecità!
Basti pensare che in presenza di sintomi come la
febbre o un banale
raffreddore, questi sono
stroncati immediatamente, assumendo il primo farmaco a portata di mano ed in più attraverso l'
automedicazione.
Il substrato anatomo -
fisiologico dell'autoguarigioneIl potenziale di auto guarigione, sembra si verifichi specificatamente attraverso la mediazione
dell'asse
ipotalamo-ipofisi -
sistema immunitario.
Georg Groddeck,
medico e
psicoanalista, padre della moderna
psicosomatica, all'inizio del ‘900 descrisse le capacità del corpo umano di ripararsi da sé in seguito a malattia. Groddeck riteneva che i nodi da sciogliere per sconfiggere la malattia si trovassero nella parte razionale del cervello, la quale doveva essere ridimensionata per permettere all'
energia vitale (ES)di emergere e guarirci. Nel suo bellissimo libro,
NASAMECU, acronimo ippocratico di natura sanat medico curat, Groddeck fornisce tutte le indicazioni tendenti a tale scopo. L'autore dunque rileva che l'autoguarigione sia possibile attraverso il ridimensionamento dell'
IO a favore dell'
ES, ovvero dell'
energia vitale che è presente dentro ognuno di noi e che fa funzionare insieme tutte le cellule, ricostruisce il corpo rinnovandolo continuamente, ci difende dagli attacchi e ci cura. Questo principio, in netto anticipo sui tempi, è una prima forma di lettura "scientifica" la quale propone anche una visione unitaria o come diremmo oggi, olistica dell'uomo. L'Es, definibile anche come forza totipotente, viene ostacolatadunque dall'IO. L'IO è figlio di una cultura dominante di superficie, di un'educazione cieca di fronte alle diversità e che ci vuole omologati ed in tendenza con il sistema. L' IO è rafforzato dai luoghi comuni, dalla routine quotidiana e da tutte quelle condizioni che ci spingono verso direzioni innaturali, le quali porteranno, prima o poi verso la malattia. Ogni malattia rappresenta non solo una lacerazione della propria trama di vita, ma rappresenta un forte appello della nostra
intelligenza interiore che altro non chiede di ripristinare l'omeostasi e dunque la salute.
Spesso il disagio è già in sé la soluzione: basterebbe riportare in primo piano i segnali che il corpo invia, ascoltare le sue sensazioni ed esserne maggiormente
consapevoli. Tanti segnali vengono ignorati o addirittura soppressi ma, questi sono segnali di denuncia di una disarmonia che va ben oltre il corpo stesso. La PNEI dimostra scientificamente, ciò che Groddeck teorizzava. La psiche con i suoi processi, il
pensiero, la
coscienza, le
emozioni sono elementi compresenti in ogni processo nervoso, endocrino ed immunitario. Tutto dunque nasce dalla mente, in particolare dall' area limbica, sede delle emozioni e dei comportamenti istintuali. All'interno dell'area limbica giungono continuamente afferenze da tutti gli organi.
David Servan -
Schereiber dell'
Università di Pittsburgh,
Pennsylvania, afferma che il " il
cervello emotivo" possiede due
meccanismi naturali di autoriparazione. Si tratta di capacità innate di ritrovare l'equilibrio ed il benessere...paragonabile alla cicatrizzazione di una ferita. Inoltre l'
area limbica è la centralina di funzioni vitali come la
respirazione, il
battito cardiaco, la
libido, il
sonno, la
pressione arteriosa, la
secrezione ormonale e
la
risposta immunitaria.
1. Cosa ostacola il
processo di autoguarigione?
2. Cosa invece lo favorisce?
3. Alla base dell'
effetto placebo, vi è questa risposta?
Sicuramente alla prima domanda si poterebbe rispondere che primo fra tutti, l' ostacolo primario
per il nostro guaritore interno è il
cervello razionale. L'IO, ovverosia le
convinzioni, gli
schemi mentali e la cerebralità, il ruminìo mentale, il modo di pensare, i falsi obiettivi e/o progetti che ci imponiamo, le credenze e il modo di agire nella realtà ci orientano verso un'operatività rigida, legata a contingenze quotidiane. Ciò promuove un disallineamento tra i due cervelli, generando uno stato di caos e disarmonia del
biochimismo corporeo. Un IO che è incapace di accogliere le sensazioni ed i bisogni reali. Il prevalere del cervello razionale sul limbico crea le condizioni per l'instaurarsi di un assetto
neurochimico tipico dell
'ansia o degli
attacchi di panico.
Quante
depressioni,
attacchi di panico o
stati ansiogeni potrebbero trovare soluzione se soltanto ci si orientasse all'ascolto dei propri bisogni. Queste comuni manifestazioni
psicosomatiche, sono supportate da un'
iperattività del
sistema nervoso autonomo, in particolare dalla sezione
simpatico.
Non solo ansia e attacchi di panico!
Stress, forte
autocontrollo, producono le stesse molecole le quali indeboliscono il nostro
sistema salute.
Cortisolo, (l'
ormone dello stress)
adrenalina,
radicali liberi sono le molecole responsabili, quando prodotte in eccesso e per molto tempo, dell'
indebolimento del sistema immunitario,
cardiovascolare,
gastrointestinale. Esse provocano tra l'altro, una riduzione dei
globuli bianchi ed anche l'
innalzamento della pressione arteriosa e della
frequenza cardiaca, predisponendo l'uomo ad un aumentato rischio di incappare in frequenti
malattie(
virali,
batteriche)e di innalzare i fattori di rischio di
ictus o
infarto del miocardio. E' possibile allontanarsi da questi pericoli, attraverso la "
riprogrammazione" della propria
attività mentale: essere in sintonia con i propri bisogni e quindi con se stessi, essere liberi di
esprimereemozioni,
ridere,
meditare,
vivere una sessualità appagante,
coltivare interessi e
passioni,
essere creativi, dedicarsi allo sport preferito favoriscono la
salute, promuovono la
crescita dell'autostima del
buonumore, dell'
empatia. Tre condizioni che il nostro
cervello plastico adora e che gli fanno produrre
le sostanze della felicità e della salute:
endorfine,
serotonina,
dopamina,
citochine,
linfochine. La seconda domanda può trovare risposta dalla teoria esposta dal ricercatore
Enzo Soresi. Il ricercatore, autore de il "
cervello anarchico" (UTET) propone la tesi dello "
shock carismatico". Con detta tesi, Soresi teorizza sulle remissioni spontanee che alcuni individui hanno comportato durante patologie serissime e conclamate. Definiamo cosa è lo shock carismatico; esso
è secondo l'autore "un cambiamento profondo dello stato mentale della persona quando incontra
un soggetto molto
carismatico". All'interno del libro viene segnalato un caso di un contadino
afflitto da
melanoma che guarisce dopo un incontro con
Madre Teresa di Calcutta. E' indubbio che l'uomo abbia questa risorsa e la stessa trova testimonianza in questa come in tante altre
guarigioni inspiegabili. Lo stesso effetto placebo, è ipotizzabile che esso sia riconducibile ad una
modificazione biochimica del cervello, generata dalla
fiducia riposta nel
farmaco da parte del
paziente. Evidenze chiare circa l'effetto placebo non ve ne sono, però in letteratura scientifica l'esempio maggiormente significativo è dato dal confronto tra l'
attività antidolorifica prodotto dalla
morfina con quella prodotta dall'
acqua, somministrata in pazienti ignori dello scambio. I dati ci dicono che la scomparsa del dolore nel campione placebo è del 60%. Mentre la
medicina ufficiale etichetta l'effetto placebo come un processo di
autosuggestione, l'auspicio è quello di poter approfondire, conoscere in fondo questo promettente ambito di ricerca e svelare gli intimi e
meravigliosi
segreti dell'autoguarigione.
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