venerdì 27 novembre 2009

Pensiero e Sincronizzazione Elettroncefalografica

EEG, Elettroncefalografia, Pensiero, Sincronizzazione

'Nella nostra epoca l'uomo ha perso ideologicamente la strada... La scienza si è spinta troppo oltre nel distruggere la fiducia dell'uomo nella sua grandezza spirituale... e gli ha istillato la convinzione di essere semplicemente un insignificante animale, che si è evoluto per caso e necessità in un altrettanto insignificante pianeta, sperduto nella grande immensità del cosmo...

Noi dobbiamo renderci conto dei grandi misteri della struttura materiale e del funzionamento dei nostri cervelli, della relazione tra cervello e mente e della nostra immaginazione creativa.'
Sir John Eccles, Nobel per la neurofisiologia
Lo studio delle neuroscienze trova addentellati con la sincronicità junghiana attraverso una branca medica ancora di sponda -la parapsicologia- per mezzo della sincronizzazione elettroencefalografica. Numerosi esperimenti condotti per mezzozo dell'analisi delle relazioni che intercorrono fra pensiero e dell'ausilio dell'elettroencefalogramma dimostrano come durante circostanze particolarmente coinvolgenti dal punto di vista emozionale, quali l'innamoramento, il fervore politico idealistico o religioso, amore o amicizia profonde, nella relazione maestro e discepolo, si creano delle modifiche dei tracciati elettroencefalografici del singolo e del gruppo degni di nota, che corrispondono a stati d'animo affini ed empatici. I tracciati EEG delle persone in suddette
particolari circostanze tendono a mostrare simmetria di segnali fra l'emisfero cerebrale dx e il sx in un medesimo individuo, ma ancora piu' sorprendente come possano diventare simili fra soggetti distinti. La scienza ufficiale afferma che la probabilita' statistica che due persone abbiano tracciati EEG identici è nulla, in quanto ognuno assume caratteristiche personali che rispecchiano gli stati emotivi altalenanti e difficilmente riproducibili. Risultano quindi significativi i risultati riportati di seguito. Sebbene la scienza ufficiale non lo consideri un dato rilevante, sembra impossibile considerare casuale quanto verrà descritto. L'EEG funziona da vero e proprio indicatore dello stato psicofisico, potendo documentarne con la sua coerenza interemisferica lo stato di integrità dell'individuo. Da esperimenti neurofisiologici viene documentato come una stessa persona presenti EEG altamente sincronizzato fra i due emisferi in relazione alla sua condizione ( nella salute la sincronizzazione interemisferica è molto elevata e viceversa assume connotazioni non sincrone nella sofferenza e nelle forme depressive ). Le onde armoniche caratterizzano stati creativi e di grande pace interiore: infatti i tracciati EEG di persone meditative e spirituali si presentano di forma sferica e ricchi di onde alfa, al contrario dei quadri tipici delle persone fredd e razionali che risultano prevalenti in onde delta e teta. Le onde sferiche presenti nelle persone meditative hanno una caratteristica forma a spirale che riporta alla terza matrice archetipica.
Questo fa riflettere sulla simbolicità dei testi religiosi e della tradizione antica e moderna, che vede di frequente l'utilizzo della forma a spirale come simbolo che rappresenta la forza cosmica che agisce in senso continuo e centripeto. Dagli esperimenti effettuati è emerso come esista una campo di "sincronizzazione collettiva"ovvero un campo di coerenza condiviso fra persone in gruppo, ad esempio in riunione, in preghiera o in meditazione, gli EEG tendono infatti a sincronizzarsi reciprocamente su frequenze stabilite. Inoltre il tracciato EEG di un soggetto meditante tende a desincronizzarsi nel momento in cui si avvicina un secondo soggetto estraneo e non interessato. L' allontanamento del soggetto riporta il tracciato a valori di sincronicità interemisferica. Nell'ambito della relazione uomo-donna, il substrato elettroencefalografico dell'attrazione sessuale è una sincronizzazione altissima, ma di segno opposto, e rappresenta simbolicamente lo yin e lo yang. Gli esperimenti condotti con l'ausilio dell'elettroencefalogramma fanno propendere per l'esistenza di una forma di comunicazione extrasensoriale fra le menti, comunemente identificata con il termine di "feeling" o di "empatia". Le onde elettroncefalografiche e le correnti neuronali trasmetterebbero
dei veri e propri segnali di benessere o malessere; le stesse onde verosimilmente possono essere in grado di creare campi energetici che permettono una sorta di comunicazione non verbale fra individui. E'plausibile pensare che i segnali che poi analizziamo come onde elettroencefalografiche possano essere vera e propria energia che rispecchia l' energia psicofisica della persona nel momento; ci risulta quindi vera ora la citazione attribuita a Sivanada: "il pensiero è una forza vitale e vivente,la forza piu vitale, sottile e irresisibile che esita nell'universo...il pensiero vive" Esiste un'altra ipotesi per spiegare questi fenomeni: ed è la sincronicità, cioè la possibilità che eventi distinti si presentino in modo sincrono, in virtu' della presenza di un vuoto subaquantistico che si sincronizza istantaneamente con eventi neuropsichici analoghi, senza barriere di spazio tempo. In questo caso il processo di astrazione che dobbiamo fare per superare le nostre accezioni comuni è
ancora piu' grande, ovvero non solo immaginare che il pensiero sia vera e propria energia e come
tale si trasmetta, ma che possa comunicare con altri pensieri affini anche senza venirne a contatto, in una matrice primordiale dove eventi simili si sincronizzano senza l'avvento della causalità.
di Silvia Serio
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mercoledì 25 novembre 2009

Autoguarigione :processo cerebrale?

L'Autoguarigione: Processo Cerebrale?
di Ranieri Matonti

http://www.neuroscienze.net/index.asp?pid=idart&cat=2&arid=566
Abstract
Il corpo umano possiede delle capacità di autoguarigione che si manifestano anche in condizioni
patologiche gravose. Definito scientificamente come guarigione spontanea, detto fenomeno
sembra avere quale substrato anatomo - fisiologico l'asse ipotalamo-ipofisario- sistema immunitario. Esso sembra essere il responsabile, in date circostanze, della produzione di ormoni e molecole favorenti l'autoguarigione. La PNEI è la scienza a cui dobbiamo tali evidenze.

Le circostanti favorenti la messa in circolo di molecole quali citochine, serotonina, dopamina, sono attivate mediante il sistema limbico e rafforzati da uno status mentale creativo, da un' alta autostima,dalla preghiera nonché dall'eliminazione di eccessi alimentari, abuso di sostanze nocive per l'organismo, etc,etc.

Il cervello è capace di creare tutte le condizioni necessarie nel rilevare, affrontare e risolvere i
disturbi corporei? anche i più gravi? Sembra proprio di sì e sembra che questo fenomeno possa essere attivato mediante meccanismi immunitari ed adeguate secrezioni. L'occidente, con il proprio modus pensanti, attribuisce certe guarigioni straordinarie e inspiegabili per la scienza, a fattori miracolistici. Definito come guarigione spontanea, in realtà è un fenomeno che inizia ad avere delle risposte da parte della PNEI e che sostanzialmente, sembra attivare alcune sostanze chimiche, i neurotrasmettitori.
PNEI è l'acronimo di psiconeuroendocrinoimmunologia, disciplina che studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario, endocrino e nervoso, nonché come questi si influenzino vicendevolmente. Grazie alla PNEI, alla sua scientificità, sono cadute molte teorie tendenti alla frammentazione del essere umano, teorie che hanno trovato spazio, considerazione e protezione da parte della medicina convenzionale. La liberazione dei neurotrasmettitori avviene continuamente
ed è influenzata da innumerevoli fattori: il nostro stato mentale in primis, la tendenza ad essere positivi anche nelle condizioni critiche, lo stile di vita ed il vissuto emotivo. Cosicché ad esempio, essere diffidenti sulle proprie capacità, possedere uno scarso grado di autostima e di risorse interiori, provoca allo stesso modo dell' uso indiscriminato di farmaci e/o abuso di sostanze nocive un indebolimento del fenomeno dell'autoguarigione. Da segnalare uno studio effettuato presso L'Harvard Medical School di Boston, pubblicato nel 2002, secondo cui la preghiera ed in particolare la recitazione del rosario ed anche di un mantra ripetuto, avrebbe la capacità di regolarizzare la pressione arteriosa ed il battito cardiaco. In effetti, è dimostrato che queste pratiche tendono ad abbassare il tono del sistema simpatico a favore di una attivazione di quello parasimpatico, predisponendo al rilascio di ormoni quali serotonina, (l'ormone del benessere)
dopamina, endorfine, citochine. Le sostanze neurotrasmettoriali come le citochine, la
serotonina attivano le indispensabili difese immunitarie dell'organismo. Accanto alle preghiere o ai mantra, la produzione di dette molecole è incrementata dalla capacità reattiva che il nostro corpo è in grado di porre in atto nonché dalla creatività, l'amore, lo sport, il sesso e la pratica di un'arte.
Processo che verrebbe da dire origina dall'organo più nobile e sconosciuto del corpo umano, il
cervello, ed è da esso quindi che deriva la nostra capacità di non ammalarsi. Mi viene da pensare
come sia errato il life style assunto da noi occidentali e l'errata direzione alla quale viene spinta la nostra vita, lontana dall'interiorità, dall'ascolto dei bisogni primari in favore di una esistenza che dire superficiale è un eufemismo. Viene allora naturale considerare il sintomo fisico come un
cialtrone da debellare ed il corpo che lo manifesta come uno sciocco strumento meccanico da
riparare al più presto, veicolo di disservizio e di rallentamento dei ritmi quotidiani. Quanta cecità!
Basti pensare che in presenza di sintomi come la febbre o un banale raffreddore, questi sono
stroncati immediatamente, assumendo il primo farmaco a portata di mano ed in più attraverso l'
automedicazione.
Il substrato anatomo - fisiologico dell'autoguarigione
Il potenziale di auto guarigione, sembra si verifichi specificatamente attraverso la mediazione
dell'asse ipotalamo-ipofisi - sistema immunitario. Georg Groddeck, medico e psicoanalista, padre della moderna psicosomatica, all'inizio del ‘900 descrisse le capacità del corpo umano di ripararsi da sé in seguito a malattia. Groddeck riteneva che i nodi da sciogliere per sconfiggere la malattia si trovassero nella parte razionale del cervello, la quale doveva essere ridimensionata per permettere all'energia vitale (ES)di emergere e guarirci. Nel suo bellissimo libro, NASAMECU, acronimo ippocratico di natura sanat medico curat, Groddeck fornisce tutte le indicazioni tendenti a tale scopo. L'autore dunque rileva che l'autoguarigione sia possibile attraverso il ridimensionamento dell'IO a favore dell'ES, ovvero dell'energia vitale che è presente dentro ognuno di noi e che fa funzionare insieme tutte le cellule, ricostruisce il corpo rinnovandolo continuamente, ci difende dagli attacchi e ci cura. Questo principio, in netto anticipo sui tempi, è una prima forma di lettura "scientifica" la quale propone anche una visione unitaria o come diremmo oggi, olistica dell'uomo. L'Es, definibile anche come forza totipotente, viene ostacolatadunque dall'IO. L'IO è figlio di una cultura dominante di superficie, di un'educazione cieca di fronte alle diversità e che ci vuole omologati ed in tendenza con il sistema. L' IO è rafforzato dai luoghi comuni, dalla routine quotidiana e da tutte quelle condizioni che ci spingono verso direzioni innaturali, le quali porteranno, prima o poi verso la malattia. Ogni malattia rappresenta non solo una lacerazione della propria trama di vita, ma rappresenta un forte appello della nostra intelligenza interiore che altro non chiede di ripristinare l'omeostasi e dunque la salute.

Spesso il disagio è già in sé la soluzione: basterebbe riportare in primo piano i segnali che il corpo invia, ascoltare le sue sensazioni ed esserne maggiormente consapevoli. Tanti segnali vengono ignorati o addirittura soppressi ma, questi sono segnali di denuncia di una disarmonia che va ben oltre il corpo stesso. La PNEI dimostra scientificamente, ciò che Groddeck teorizzava. La psiche con i suoi processi, il pensiero, la coscienza, le emozioni sono elementi compresenti in ogni processo nervoso, endocrino ed immunitario. Tutto dunque nasce dalla mente, in particolare dall' area limbica, sede delle emozioni e dei comportamenti istintuali. All'interno dell'area limbica giungono continuamente afferenze da tutti gli organi. David Servan - Schereiber dell' Università di Pittsburgh, Pennsylvania, afferma che il " il cervello emotivo" possiede due meccanismi naturali di autoriparazione. Si tratta di capacità innate di ritrovare l'equilibrio ed il benessere...paragonabile alla cicatrizzazione di una ferita. Inoltre l'area limbica è la centralina di funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco, la libido, il sonno, la pressione arteriosa, la secrezione ormonale e
la risposta immunitaria.
1. Cosa ostacola il processo di autoguarigione?
2. Cosa invece lo favorisce?
3. Alla base dell'effetto placebo, vi è questa risposta?
Sicuramente alla prima domanda si poterebbe rispondere che primo fra tutti, l' ostacolo primario
per il nostro guaritore interno è il cervello razionale. L'IO, ovverosia le convinzioni, gli schemi mentali e la cerebralità, il ruminìo mentale, il modo di pensare, i falsi obiettivi e/o progetti che ci imponiamo, le credenze e il modo di agire nella realtà ci orientano verso un'operatività rigida, legata a contingenze quotidiane. Ciò promuove un disallineamento tra i due cervelli, generando uno stato di caos e disarmonia del biochimismo corporeo. Un IO che è incapace di accogliere le sensazioni ed i bisogni reali. Il prevalere del cervello razionale sul limbico crea le condizioni per l'instaurarsi di un assetto neurochimico tipico dell'ansia o degli attacchi di panico.
Quante depressioni, attacchi di panico o stati ansiogeni potrebbero trovare soluzione se soltanto ci si orientasse all'ascolto dei propri bisogni. Queste comuni manifestazioni psicosomatiche, sono supportate da un'iperattività del sistema nervoso autonomo, in particolare dalla sezione simpatico.
Non solo ansia e attacchi di panico! Stress, forte autocontrollo, producono le stesse molecole le quali indeboliscono il nostro sistema salute. Cortisolo, (l'ormone dello stress) adrenalina, radicali liberi sono le molecole responsabili, quando prodotte in eccesso e per molto tempo, dell' indebolimento del sistema immunitario, cardiovascolare, gastrointestinale. Esse provocano tra l'altro, una riduzione dei globuli bianchi ed anche l'innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, predisponendo l'uomo ad un aumentato rischio di incappare in frequenti malattie(virali, batteriche)e di innalzare i fattori di rischio di ictus o infarto del miocardio. E' possibile allontanarsi da questi pericoli, attraverso la "riprogrammazione" della propria attività mentale: essere in sintonia con i propri bisogni e quindi con se stessi, essere liberi di esprimere
emozioni, ridere, meditare, vivere una sessualità appagante, coltivare interessi e passioni, essere creativi, dedicarsi allo sport preferito favoriscono la salute, promuovono la crescita dell'autostima del buonumore, dell'empatia. Tre condizioni che il nostro cervello plastico adora e che gli fanno produrre le sostanze della felicità e della salute: endorfine, serotonina, dopamina, citochine, linfochine. La seconda domanda può trovare risposta dalla teoria esposta dal ricercatore Enzo Soresi. Il ricercatore, autore de il "cervello anarchico" (UTET) propone la tesi dello "shock carismatico". Con detta tesi, Soresi teorizza sulle remissioni spontanee che alcuni individui hanno comportato durante patologie serissime e conclamate. Definiamo cosa è lo shock carismatico; esso
è secondo l'autore "un cambiamento profondo dello stato mentale della persona quando incontra
un soggetto molto carismatico". All'interno del libro viene segnalato un caso di un contadino
afflitto da melanoma che guarisce dopo un incontro con Madre Teresa di Calcutta. E' indubbio che l'uomo abbia questa risorsa e la stessa trova testimonianza in questa come in tante altre guarigioni inspiegabili. Lo stesso effetto placebo, è ipotizzabile che esso sia riconducibile ad una modificazione biochimica del cervello, generata dalla fiducia riposta nel farmaco da parte del paziente. Evidenze chiare circa l'effetto placebo non ve ne sono, però in letteratura scientifica l'esempio maggiormente significativo è dato dal confronto tra l'attività antidolorifica prodotto dalla morfina con quella prodotta dall'acqua, somministrata in pazienti ignori dello scambio. I dati ci dicono che la scomparsa del dolore nel campione placebo è del 60%. Mentre la medicina ufficiale etichetta l'effetto placebo come un processo di autosuggestione, l'auspicio è quello di poter approfondire, conoscere in fondo questo promettente ambito di ricerca e svelare gli intimi e
meravigliosi segreti dell'autoguarigione.
Keywords: PNEI, Groddeck, Processo, Autoguarigione, Cerebrale, Cortisolo
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Musica e scienza

Musica e scienza

Uno studio recentemente pubblicato da due ricercatori della University of London – “Tipologie di trasferimento dell’emozione attraverso la musica”, di Joydeep Bhattacharya e Nidhya Logewaran – afferma che la musica influenzerebbe in modo sensibile le risposte della mente alle immagini visive.
Guardando la fotografia di un volto, l’osservatore legge l’emozione espressa da quel volto in modo diverso se precedentemente ha ascoltato 15 secondi di musica. Se tale musica era “allegra”, l’espressione facciale – neutra – viene più facilmente letta come felice, e viceversa.
La musica sarebbe quindi in grado di influenzare le emozioni umane e la risposta della mente alle sollecitazioni della realtà esterna. La dimostrazione empirica di ciò che, in fondo, è una consapevolezza generale sull’importanza della musica nella vita di ciascuno: una sorta di colonna sonora a cui associamo abitualmente esperienze vissute e sentimenti..

Oggi sappiamo anche che qualsiasi parte del nostro corpo e dell’intero universo è composto da particelle o elementi minimi detti fononi (dal greco phonos = suono) che hanno frequenze elevatissime.

Il sistema nervoso autonomo, costituito da simpatico e parasimpatico, è uno dei maggiori componenti neurologici delle emozioni. Il simpatico attiva il corpo aumentando la frequenza cardiaca, stimolando la secrezione di adrenalina e di altri neurotrasmettitori e la trasformazione del glicogeno per produrre energia. Il parasimpatico invece è un inibitore che abbassa la frequenza cardiaca, stimola la digestione e la secrezione salivare. E' stato verificato che differenti tipi di musica possono stimolare sia il simpatico che il parasimpatico. Ascoltare musica sembra stimolare anche il rilascio di endorfine coinvolgendo il sistema limbico che contiene un gran numero di recettori per gli oppioidi endogeni. Questo risulta particolarmente importante in relazione alle terapie effettuate con suono e musica. Sappiamo infatti che la musica ha la caratteristica peculiare di transitare senza mediazioni dagli apparati uditivi del sistema limbico, che è il centro dove sorgono le risposte emotive, mentre il linguaggio verbale moderno agirebbe più che altro sui piani analitici e logici dell'emisfero sinistro.

L'emozione è una energia più ancestrale e naturalmente "primitiva" come può esserlo l'onda del mare. Le emozioni rappresentano quindi un livello primordiale, non razionale, ma non per questo non intelligente, anzi, depositario di una intelligenza non mediata ed intuitiva che spesso sorprende la razionalità. Caricare una parola di emozione e di significato equivale a renderla vicina alla musica .

Le prime "emozioni" che raggiungono gli esseri viventi sono trasmesse da mezzi elastici, quali l'acqua del mare, il liquido amniotico ecc… e sono di tipo ritmo-sonico (musicale), come il battito del cuore materno. Con il suono e le vibrazioni, pertanto, siamo in grado di raggiungere le componenti emozionali più profonde.

Udiamo, captiamo, non solamente attraverso le orecchie e il sistema neuro-cerebrale, ma anche per mezzo di un insieme di recettori sparsi un po' dovunque sul corpo: il corpo al suono, risponde con un altro suono. Il corpo si comporta come un diapason che messo accanto ad un altro diapason si mette a vibrare alla stessa frequenza. Il corpo umano in stato di riposo vibra ad una frequenza intorno agli 8 cicli al secondo, che è anche la frequenza delle onde cerebrali "Alpha" prodotte dal cervello in stato di rilassamento, come non a caso la frequenza fondamentale della vibrazione terrestre è la medesima. E' un tentativo perenne del corpo di aderire per mezzo del suono all'ordine e all'equilibrio dell'ambiente in cui vive.

Dall'altro lato il corpo stesso è uno strumento che emette vibrazioni e suoni propri. Alcuni come i ritmi del respiro e del battito cardiaco sono udibili, e se disponessimo di un apparato uditivo adatto, potremmo perfino "sentire" la nostra armonia personale. Il corpo riceve musica, la trasforma interiormente in emozione e risponde con vibrazioni proprie, con una musica propria.

La musica è il mezzo per intrattenere i giusti rapporti con la Natura, per conservare la coesione di un gruppo umano, per mantenere l'equilibrio psicofisico di ciascun membro della comunità e l'unione tra il corpo e lo spirito.


Esiste un sottile scambio emotivo e fisico tra ascoltatore, esecutore e il resto del pubblico. Una delle caratteristiche dei concerti e delle esecuzioni dal vivo è che si ascolta sia con la propria energia che con quella collettiva. L'accumulo di attenzione da parte del pubblico crea un intenso campo energetico che può esercitare una forte influenza sia nella produzione dei suoni sia negli effetti sul corpo e sulla mente dei presenti. Gli effetti e le influenze della musica sono tanto più evidenti quanto più siamo disposti a fare esperienza, quanto più siamo abbandonati alla musica che stiamo sperimentando tanto più le sue energie agiscono su di noi. La musica è molto potente, ma la sua capacità di agire sul nostro essere e di vitalizzarci diminuisce in relazione ad eventuali tensioni, resistenze, chiusure mentali, pensieri critici, atteggiamenti analitici, impazienza, distrazioni ecc. Se invece offriamo alla musica un corpo e una psiche rilassati, una mente aperta, essa vi penetra rivitalizzando
Penso che la Musica non solo può aprire le porte alla coscienza dei suoni, ma può anche mettere in comunicazione il mondo materiale con quello spirituale.

Antonio Elia

Fonti :

21 minuti” format di Patrizio Paoletti.

Marco Stefanelli ( psicologo e musico terapeuta ).

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lunedì 29 dicembre 2008

L'eterna ricerca dell'uomo

Questa raccolta di discorsi del grande Maestro e Yogi, colma dell’ispirazione del contatto divino, offre al lettore i mezzi pratici per rivoluzionare la propria vita e trovare in se stesso la fonte di ogni gioia e appagamento.

Yogananda nacque con il nome di Mukunda Lal Gosh a Gorakhpur, India, il 5 Gennaio 1893, in una famiglia Bengali devota ed agiata. Nel 1910, all'età di 17 anni divenne discepolo di Swami Yukteswar Giri (a sua volta discepolo di Lahiri Mahasaya). Nell'eremitaggio di questo grande maestro passò la maggior parte dei successivi dieci anni della sua vita.
Yogananda giunse a Boston nel 1920, quale rappresentante per l'India al Congresso dei Liberali Religiosi, dove tenne un discorso intitolato “La scienza della religione”. Creò il primo centro a Boston ed iniziò a tenere pubbliche conferenze e lezioni sulla realizzazione del Sé in tutti gli Stati Uniti. Le sue lezioni ebbero una straordinaria accoglienza di pubblico e spesso vi parteciparono migliaia di ascoltatori nelle più grandi sale di conferenza del Paese.
Nel 1925 Yogananda stabilì il suo centro principale a Los Angeles pur continuando a dare conferenze in molte altre città. Scrisse molti libri, tra cui spiccano la famosa “Autobiografia” ed i commenti sugli insegnamenti originali di Gesù Cristo e di Krishna (La Bhagavad Gita). All’epoca della sua morte nel 1952 aveva centinaia di migliaia di studenti ed aveva fondato templi, centri e gruppi di meditazione in tutto il Paese.







L'eterna ricerca dell'uomo

L'eterna ricerca dell'uomo



Paramahansa Yogananda


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La Magia nei Monasteri

In ogni epoca gli uomini hanno dato vita a istituzioni incaricate di tramandare nel tempo la conoscenza dell'origine divina del mondo e hanno destinato edifici al culto della Sapienza. Il Medioevo cristiano costituì per questo scopo gli ordini monastici ed eresse i monasteri, centri di preghiera e di cultura, capisaldi della civiltà europea.

Al riparo da occhi indiscreti, nell'isolamento di chiostri e celle, i monaci dialogavano con le gerarchle angeliche, comandavano agli elementi della Natura, scacciavano i messaggeri del Maligno, penetrando con mente sottile gli oscuri segreti dell'universo.

La loro ricerca spirituale, scrive Balocco, fu molto più ampia e profonda di quanto si crede. Il monachesimo non fu solo un'esperienza religiosa e mistica, ma divulgò una forma di sapere che si ricollegava direttamente alla Tradizione ermetica dei sacerdoti caldei, egizi, greci, etruschi e romani.

I monaci medievali praticarono la magia per scopi terapeutici e di conoscenza, indagarono le vie sapienziali esoteriche fondate sul principio dell'immanenza divina, interpretando le tradizioni alchemiche del passato alla luce del cristianesimo.

Il loro è un insegnamento che, proprio per le caratteristiche della vita che condussero e delle Regole che si diedero, appare particolarmente adatto a chiunque voglia oggi intraprendere una personale ricerca interiore, un percorso di avvicinamento a una spiritualità più alta, nel difficile contesto del mondo contemporaneo.


Mario Balocco - Laureato in Scienze Politiche, dopo vent’anni trascorsi a Torino si è trasferito con la propria famiglia a Monesiglio, in provincia di Cuneo. Qui, nella cornice delle aspre colline fra le quali è nato, coltiva l’interesse per il lato nascosto delle cose.







La Magia nei Monasteri

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Mario Balocco


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Il Mondo delle fiabe

Il mondo della fiaba viene qui presentato nella sua origine sacra, quella dell'antica visione immaginativa che sapeva penetrare direttamente nei mondi sovrasensibili e poi tramandava, nei secoli e secoli, tutto ciò che aveva visto. Le fiabe sono state scritte solo molto più tardi: in origine vivevano tramite la parola parlata.

Le fiabe, quindi, non sono il frutto di una fantasia arbitraria. Sono la descrizione oggettiva dei processi della vicenda umana inserita com'è fra Ciclo e Terra, cioè colta nella sua interezza fisica, animica e spirituale.

È questo il primo di tre piccoli libri - Il mondo delle fiabe, Rosaspina, La signora Halle - tratti da tre conferenze tenute a Firenze da Pietro Archiati il 17-18-19 settembre 1992, in occasione del Convegno Artistico. Sono libri dedicati all'adulto, perché possa far sua la meravigliosa responsabilità di raccontare le fiabe ai bambini.


Pietro Archiati è nato nel 1944 a Capriano del Colle (Brescia). Ha studiato teologia e filosofia alla Gregoriana di Roma e più tardi all’Università statale di Monaco di Baviera. È stato insegnante nel Laos durante gli anni più duri della guerra del Vietnam (1968-70). Dal 1974 al 1976 ha vissuto a New York nell’ambito dell’ordine missionario nel quale era entrato all’età di dieci anni. Nel 1977, durante un periodo di eremitaggio sul lago di Como, ha scoperto gli scritti di Rudolf Steiner la cui scienza dello spirito - destinata a diventare la sua grande passione - indaga non solo il mondo sensibile ma anche quello invisibile. Dal 1981 al 1985 ha insegnato in un seminario in Sudafrica durante gli ultimi anni della segregazione razziale. Dal 1987 vive in Germania come libero professionista, indipendente da qualsiasi tipo di istituzione, e tiene conferenze, seminari e convegni in vari Paesi.













Il Mondo delle Fiabe

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Immagini per crescere

Pietro Archiati


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Rosaspina

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Le fiabe, immagini per crescere

Pietro Archiati


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martedì 9 dicembre 2008

Elenco Post


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